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Artemisia Gentileschi, il nuovo prezioso acquisto della Fondazione
“Giuditta e la serva con la testa di Oloferne”: è un olio su tela, opera di Artemisia Gentileschi, il prezioso acquisto realizzato ieri dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni all’asta Dorotheum di Vienna. L’opera, grazie alla Fondazione Carit, torna in Italia, dove era stato segnalato nel 1998, e va ad arricchire in modo significativo la collezione di Palazzo Montani Leoni. La tela è stata acquistata a un prezzo inferiore rispetto alla stima minima.
Artemisia Gentileschi operò nella prima metà del XVII secolo. Apprezzata per la sapienza cromatica, segnò in qualche modo il passaggio dalle luci intense del caravaggismo al colore sfumato del barocco. Allieva di suo padre, Orazio, Artemisia realizzò l’opera, entrata nella collezione della Fondazione Carit, intorno al 1621. Una datazione verosimile, dal momento che lo stesso tema era stato affrontato nel 1610, “Giuditta decapita Oloferne”, sempre un olio su tela.
Il bel dipinto in questione è stato attribuito da Federico Zeri ad Artemisia Gentileschi ed è inserito nella fototeca della relativa Fondazione con il numero 46682.