Storia e avvenimenti di rilievo

All’inizio degli anni ‘90, in applicazione della Legge 30/7/1990 n. 218 (c.d. legge Amato), ha avuto avvio un ampio processo di ristrutturazione del sistema creditizio nazionale, che ha interessato in modo particolare le banche pubbliche e specificatamente le Casse di Risparmio e le banche del Monte. Tale legge ha permesso alle banche italiane, che erano istituti di credito di diritto pubblico, di trasformarsi da una parte in società per azioni e dall’altra di generare delle fondazioni a cui sono state trasferite tutte quelle attività non tipiche dell’impresa. Le Fondazioni sono state successivamente interessate da altre riforme legislative, in particolare dalla Legge 461/1998 e dal D.Lgs. 153/1999. La Cassa di Risparmio di Terni e Narni, uno dei più antichi e importanti Istituti di credito della provincia, deriva dalla fusione per incorporazione nella Cassa di Risparmio di Terni, fondata nel 1846 da un Associazione di cittadini ed eretta in ente morale in data 5 settembre 1846 con Decreto della Segreteria di Stato a firma del Cardinale Gizi, della Cassa di Risparmio di Narni fondata nel 1873. Nel 1954 la Cassa di Risparmio di Terni incorpora il Monte di credito su pegno, fondato nel 1467 da padre Barnaba Manassei e ne acquisisce l’archivio storico.

La legge 461/1998 e il D.Lgs.153/1999 sopra citati riconoscono alle Fondazioni di origine bancaria la piena e completa autonomia con riconoscimento della natura di persone giuridiche private. Il loro ruolo è quello di promuovere lo sviluppo dei territori su cui sono radicate e che si esprime sia sottoforma di enti erogatori di risorse filantropiche agli Enti locali e no profit, che come investitori istituzionali. In base a tale normativa è stato modificato lo statuto della Fondazione Carit, approvato dal ministero del Tesoro, del bilancio e della programmazione economica con provvedimento del 19 settembre 2000 ed entrate in vigore nello stesso mese di novembre dello stesso anno per cui la Fondazione è divenuta a persona giuridica privata e sensi dell’articolo 2, comma 1 e ripetuto decreto legislativo 153/1999 come anche successivamente confermato dalle sentenze 300 e 301 del settembre 2003 della Corte costituzionale. Con l’evoluzione della normativa di settore, la Fondazione Carit ha portato avanti anche la graduale cessione del pacchetto azionario di controllo detenuto sin dall’origine nella banca conferitaria Carit SpA. Ha quindi definitivamente ceduto il residuo della partecipazione di minoranza nel 2012 alla Cassa di Risparmio di Firenze, a sua volta controllata e partecipata dalla capogruppo Intesa San Paolo.

 

 

La Storia della Fondazione, i suoi Presidenti
e gli avvenimenti di rilievo

 

 

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