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Tornano a risplendere gli affreschi di palazzo Cesi ad Acquasparta

Tornano a risplendere, grazie al finanziamento della Fondazione Carit, i magnifici affreschi del XVI secolo della sala delle “Fatiche di Ercole” di palazzo Cesi ad Acquasparta.

Gli affreschi sono attribuiti a Giovan Battista Lombardelli (1532-1587), detto della “Marca”, e raffigurano al centro il Parnaso e sulle vele quattro episodi tratti dalla narrazione delle fatiche di Ercole: il Centauro Nesso, l’Idra di Lerna, il Toro di Creta e il Leone di Nemea. Il tutto è incorniciato da una ricchissima griglia decorativa caratterizzata da una grande varietà di elementi fantastici, allegorici e simbolici, parte riferiti al mito di Ercole, parte alla genealogia della famiglia Cesi, incardinati entro una complessa struttura architettonica di timpani, cornici, ovali e pannellature di finti marmi.

Il restauro, eseguito dalla ditta Arianova 999 di Simone Deturres di Narni, è stato realizzato sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria.

La Fondazione Carit – dichiara il Presidente prof. Luigi Carlini – si augura di poter proseguire con il cantiere di restauro a palazzo Cesi, tra i più prestigiosi esempi di arte tardorinascimentale del centro Italia, con un intervento generale sulle decorazioni delle altre sale. Il restauro del palazzo fa parte di un progetto più ampio, che ha visto la Fondazione già impegnata nella realizzazione di un video storico documentario e nel finanziamento dell’allestimento del percorso museale. Terminato il periodo di emergenza covid-19, conclude Carlini, il video sul palazzo e sull’Accademia dei Lincei sarà presentato alle scuole del territorio, mentre in versione ridotta è già presente sul sito della Fondazione (www.fondazionecarit.it).

 

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