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Carsulae 1951-2016. 20 gennaio-19 febbraio 2017

A partire dal 1951, sotto la direzione dell’archeologo Umberto Ciotti, iniziarono una serie di scavi che riguardarono l’area dove in epoca romana doveva sorgere il centro di Carsulae e che ebbero il merito di riportare alla luce tutto quello che oggi possiamo ammirare all’interno del parco archeologico. Questi scavi si concentrarono essenzialmente nel riportare alla luce la parte pubblica della città e si protrassero fino al 1973.

Dopo molti anni, nel corso del 2012, sotto la direzione dell’allora Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria, coordinata dagli archeologi Luca Donnini e Massimiliano Gasperini e finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni, le ricerche hanno ripreso il via e stanno ancora oggi riportando alla luce nuove parti della città di Carsulae.

In questo anno 2016, in particolare, lo scavo in concessione all’Associazione Culturale ASTRA Onlus, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni, si è concentrato sullo scavo e sul restauro delle strutture e dei materiali emersi nel Saggio D del cosiddetto “Quartiere Nord – Est” della città antica.

Oggetto della mostra

Vista la premessa e visto l’elevato interesse dimostrato dalla Fondazione per la città di Carsulae, è stata progettata questa mostra temporanea che mira ad esporre, presso palazzo Montani Leoni a Terni, una selezione di reperti appartenenti ai vecchi scavi di Umberto Ciotti e un’altra serie proveniente, invece, dalle ricerche di quest’ultimo anno. 

L’obiettivo è quello di dare visibilità ai vecchi reperti che sono ancora conservati presso il magazzino del Museo Archeologico Nazionale di Perugia, ma che non trovano al momento possibilità di esposizione e presentare subito quelli provenienti dall’ultima campagna di scavo.

Altro obiettivo è anche quello di sottolineare la differenza metodologica utilizzata nelle ultime ricerche e la precisione dei dati scientifici che si possono trarre da ogni singolo reperto, se ben documentato e contestualizzato. 

La mostra, finanziata dalla Fondazione CARIT, è curata da Ulrico Dragoni, Anna Ciccarelli, Massimiliano Gasperini e Luca Donnini, in collaborazione con l’Associazione ASTRA, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria e il Polo Museale dell’Umbria.

TERNI, palazzo Montani Leoni
20 gennaio-19 febbraio 2017
Venerdì-sabato-domenica ore 11-13/17-20

 

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